TESTO DI

Martina Valentini

FOTO DI

Paolo Del Mela

Foreste certificate del Veneto



Quando la gestione sostenibile vale e promuove la filiera corta!

Proprietà boschive, segherie, mobilifici, imprese di bioedilizia, produttori di parquet, aziende cartarie, tipografie. Ma anche birrifici, apicoltori, aziende di imballaggi e ditte produttrici di cornici. Tante realtà diverse. Tutte made in Italy. Accomunate dal fatto di aver scelto un modo diverso per battere la concorrenza estera: puntando sulla tutela del territorio, sull’innovazione e sulla sostenibilità. Unite anche da un altro fattore: sono tutte realtà certificate in conformità alle norme del Pefc, il programma di certificazione della gestione forestale sostenibile più diffuso al mondo. Un approccio economico virtuoso e tante (belle) realtà imprenditoriali e che spesso non sono però adeguatamente raccontate dai media. Un collo di bottiglia che non permette di aumentare l’attenzione dei consumatori e creare quel circolo virtuoso che potrebbe essere utile all’intero sistema Paese.

Per ovviare a questo, il Pefc Italia, con il patrocinio dell’Unaga, ha organizzato, dal 21 al 23 giugno scorso, un press tour al quale hanno partecipato una decina di giornalisti e operatori della comunicazione.

 

Dopo Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, la terza edizione del press tour è stata ospitata in Veneto, terza regione italiana per numero di foreste e aziende certificate. Come la splendida foresta del Cansiglio, già nota e apprezzata dalla Serenissima Repubblica di Venezia per produrre  remi per la propria flotta.

 

O come la Itlas, leader italiano nella produzione di pavimenti in legno, ideatore del progetto “Assi del Cansiglio” per valorizzare i faggeti veneti, trasformandoli in eleganti assi di legno per pavimento e con finiture di pregio.

O, ancora, come la Mavima Bautec, società costituita da artigiani e architetti bellunesi che hanno scelto di unirsi per realizzare edifici “a filiera corta” usando il legno proveniente da boschi Pefc delle Dolomiti bellunesi, sfruttando un sistema di costruzione rivoluzionario, che utilizza pannelli lamellari di legno massiccio incrociato (X-Lam) per comporre le strutture portanti dell’edifici.

 

“Le belle storie di imprenditori lungimiranti e di gestione corretta del territorio non mancano in Italia. Eppure continuiamo a importare dall’estero il 90% del legname utilizzato dalla nostra filiera del legno. Al tempo stesso i nostri boschi stanno crescendo in quantità ma vengono spesso mal gestiti e le loro materie prime solo raramente si trasformano in una risorsa economica per le popolazioni locali” spiega il segretario generale del Pefc Italia, Antonio Brunori. “Se il tema della certificazione non troverà il giusto spazio sui media, non riusciremo a invertire questo scenario e continueremo a non far conoscere e quindi a non utilizzare adeguatamente questo prezioso ‘tesoretto’ che abbiamo in casa nostra”.

 

 


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