TESTO DI

M. Valentini e A. Brunori

Tra macchine agricole e lotta alla desertificazione



Aratri, erpici, seminatrici pneumatiche e il futuristico “delfino”. Macchine per l’agricoltura che, come in uno show, hanno attirato l’attenzione di oltre xxx ospiti presenti. Giornalisti specializzati in temi agricoli, soprattutto. Ma anche agricoltori, concessionari, membri dei consorzi agrari, rappresentanti Fao e di Stati esteri.

 

Scenario della due giorni, svoltasi il 12 e 13 giugno e organizzata in collaborazione con l’Arga Umbria, è la Nardi Spa, storica azienda di Città di Castello, che opera nel settore dei macchinari per l’agricoltura dal 1895 e conta oggi 250 dipendenti, un fatturato di 30 milioni di euro, tre stabilimenti in Italia, uno in Venezuela e uno in Cina. Era un “open-day”, studiato nei minimi dettagli presso l’Azienda agraria di Casalina (Pg) dell’Università degli Studi di Perugia, con un solo obiettivo: presentare le eccellenze di un’impresa tricolore leader nel settore delle macchine agricole ai portatori d’interesse italiani e stranieri.

 

Occhi puntati, soprattutto, sulle prestazioni del nuovo Delfino3, una macchina ideale per le aree semi-desertiche, grazie alla sua capacità di creare nel terreno una serie di micro-bacini dove far confluire le acque piovane. Tanti i giornalisti accreditati, compresi quelli di testate tecniche nazionali come “Terra e Vita” e “informatore agrario”. Entusiasti i commenti di chi ha potuto assistere da vicino alle sue presentazioni: “Nel mio Paese è diffuso l’utilizzo di trattori poco potenti e di macchinari di piccole dimensioni. L’accesso al credito è infatti estremamente limitato e questo scoraggia investimenti in meccanizzazione” spiega Anne itto Leonardo, ministro dell’Agricoltura e Foreste del Sud Sudan. “Il mio auspicio è che presto potremo dotarci di un parco macchine come quello di Nardi. Sarebbe un modo per combattere in maniera davvero efficace la fame nella nostra popolazione”. “Questa visita è di grande importanza” gli fa eco Mahdi Akuchiakian, vice ambasciatore iraniano in Italia. “Esiste una concreta possibilità di instaurare una relazione tra le aziende italiane e quelle iraniane, per scambiarci know-how tecnologico e aumentare le nostre produzioni”.

 

Soddisfatte anche i vertici dell’azienda: “Purtroppo spesso si sottovaluta l’impatto positivo, in termini economici, produttivi e sociali, che avrebbe un deciso investimento in meccanizzazione”, spiega Emilia Nardi, presidente della Nardi Spa. “Appuntamenti come questi sono quindi essenziali per far conoscere gli enormi passi in avanti fatti dalle nostre tecnologie e far toccare loro con mano i vantaggi che consentirebbe una loro adozione”.

 

 


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