TESTO E FOTO DI

Patrizia Masoni

Butrinto, 30 secoli di storia Patrimonio dell'Umanità



L'Albania, riscoperta come meta turistica europea negli ultimi anni, è una terra tutta da conoscere in cui organizzare un viaggio tra località di mare, siti archeologici, borghi storici e paesaggi naturali di rara bellezza, fortunatamente – perché no – a costi ancora piuttosto contenuti.

Saranda, all’estremità meridionale del paese, è tra i luoghi in cui passare una vacanza balneare, rinomata per il divertimento notturno, gli ottimi ristoranti e alcune delle spiagge più suggestive del Mediterraneo. E se vi trovate nei dintorni di Saranda, non potete perdere l’occasione di visitare il meraviglioso sito archeologico di Butrinto.

Inserito nell’elenco dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità dell’UNESCO nel 1992, il sito è ora parte di un Parco Nazionale che custodisce al suo interno i resti di un lungo percorso storico, a partire dal X secolo a.C. fin quasi all’età moderna.

Butrinto è il sito archeologico più importante dell’Albania. Fu proprio l’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini a portarne alla luce le vestigia, alla fine degli Anni ‘20, grazie ad una spedizione archeologica diretta alla ricerca dell’antica città in cui, racconta Virgilio nell’Eneide, Enea aveva passato due giorni nel suo cammino verso la fondazione di Roma. Bisogna tuttavia ammettere che lo scopo principale della missione non era propriamente culturale, bensì politico: Mussolini puntava all’egemonia italiana in Albania.

Butrinto è un luogo tra storia e mito: si narra infatti che la città sia stata fondata dall’indovino Eleno, figlio del re troiano Priamo, dopo la caduta della sua città natale. La storia di questo sito, raccontata dai resti archeologici, attraversa i secoli. In epoca classica Butrinto fu colonia greca, come testimoniato dai resti del santuario di Asclepio e dal bellissimo teatro, con 19 livelli di posti a sedere: costruito nella seconda metà del III secolo a.C., restò in uso anche durante il periodo romano, potendo ospitare circa 2500 persone. La dominazione romana, poi, portò terme, acquedotto e riadattamenti di teatro e agorà. Nel V secolo la città divenne parte dell’Impero di Bisanzio: testimonianze straordinarie sono il Battistero, uno dei più belli del suo genere, posizionato in un edificio circolare decorato da colonne e mosaici, e la Grande Basilica. Successivamente Butrinto ha vissuto un lungo periodo di decadenza fino alla dominazione dei Veneziani, che costruirono una fortezza nel luogo un tempo occupato dall’Acropoli. Nel XVIII secolo la città passò prima a Napoleone e poi al governatore ottomano Alì Pascià, fino a quando non divenne effettivamente parte della nuova Albania indipendente nel 1912.

Il sito archeologico di Butrinto è un luogo magico: le rovine sono totalmente immerse nella natura, nell’omonimo Parco Nazionale; la penisola in cui sorge la città è circondata dall’acqua dolce del canale di Vivari, che sfocia direttamente nel Mar Adriatico. Aggirarsi tra monumenti di così stupefacente bellezza, immersi nella natura incontaminata, lontani da tutto, è un’esperienza che arricchisce: una sorta di viaggio multiculturale nella civiltà greca, romana, bizantina, veneziana e ottomana, a cui dedicare qualche ora in tutta tranquillità, tra natura e passato glorioso.

 

 

 

 


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