TESTO DI

Gianluigi Pagano

Schioppettino, il vitigno scoppiettante



C’era una volta un vitigno (ed il relativo vino) conosciuto ed apprezzato almeno dal 1282, com’è documentato, ma probabilmente da molto prima. Il vino veniva affettuosamente chiamato Schioppettino per il suono scoppiettante che emettevano i suoi acini quando erano schiacciati.

Dopo molto tempo però nacquero delle malattie dell’uva come la terribile fillossera, che attaccavano particolarmente questo vitigno. Fu così che la sua coltivazione fu pressoché totalmente abbandonata, in favore di più resistenti vitigni internazionali, tanto che nel 1970, questo vino non fu compreso nella lista dei vini a denominazione d’origine controllata, all’interno della zona Colli Orientali del Friuli, ed anzi ne fu proibita la coltivazione delle uve.

Fu solo grazie all’intuizione di Paolo e Dina Rapuzzi (che con meritoria testardaggine sperimentarono la coltivazione, dapprima in forma quasi carbonara! di queste uve, ottenendone in breve tempo un vino eccezionale), che finalmente, nel 1983, fu compreso tra i vitigni raccomandati ed a certificazione DOC.

L’uva di Schiopettino produce grappoli piuttosto grandi, gli acini hanno un colore blu scuro e sono coperti di abbondante pruina. Il vino è schietto, di colore rosso violaceo, è asciutto, con tannini non pronunciati ed un finale piacevolmente amarognolo. Di buon corpo, non molto alcolico e fresco, ha uno spiccato gusto di spezie, soprattutto se le uve provengono da terreni ghiaiosi, con una sfumatura fruttata di lampone, mora selvatica, mirtillo, o anche ciliegia. Ha una buona struttura, buon equilibrio tra tannini e vivace freschezza. E’ insomma un rosso particolare ed interessante, che spesso viene affinato in legno per renderlo più elegante, armonioso e complesso.

Ottimo in abbinamento con carni rosse, carni allo spiedo, secondi con funghi, selvaggina e formaggi a media stagionatura. Essendo inoltre dotato di buon carattere e buona corrispondenza gusto-olfattiva può essere anche un perfetto vino da meditazione.

Abbiamo scelto tre fra i più interessanti produttori per assaggiarne la produzione 2017 (quella attualmente distribuita, secondo i dettami dell’“Associazione produttori Schioppettino di Prepotto”)

Si tratta di referenze molto interessanti, tutti sono assai piacevoli e freschi, di vivace colore rosso rubino intenso, con piacevole profumo, che ricorda i frutti di bosco.

In particolare il “Colli di Poianis” ha una buona freschezza ed alcolicità misurata; il “Marinig” si presenta buono per qualità, intensità e persistenza; un leggero squilibrio finale, potrebbe migliorare col tempo. Infine Grilloiole si presenta come il più equilibrato di tutti, con buona acidità e buona beva finale.

 

 


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