TESTO DI

Mirella Golinelli

Cioccolato, non solo per gli dei



Anche a Ferrara una rassegna golosa con artigiani d'eccellenza

Il “Theo broma” è il cibo degli dei, la cui pianta venne battezzata da Linneo, il naturalista svedese che studiò l'applicazione del mondo vegetale in medicina, come ricordo degli antichi riti messicani. Solo trecento anni dopo la scoperta dell'America, questi semi arrivarono nel Vecchio Mondo, portati dal fiorentino Francesco Carletti, il quale li descrive di colore giallastro e di sapore delizioso. Tritati ed aggiunti di ambra grigia, pimenta, cannella e muschio, venivano fatti bollire e mescolati con bastoncini, nasceva così il CHOCO-CHOCO, la cioccolata che anche Ferrara, ha omaggiato con una manifestazione, prima del diffondersi della pandemia detta “coronavirus”.

Da questi preziosi semi si ottiene anche il grasso o burro di cacao, ricco di proprietà benefiche se associato a medicamenti, come il giusquiamo, la morfina, l'oppio e la belladonna. Quindi il cioccolato non fa venire i brufoli né la carie nei denti; non aumenta il colesterolo, è un potentissimo antistress, stimola l'euforia, non ha effetti dannosi sul sistema nervoso né sul cuore. Dona alla pelle un aspetto luminoso per via del grasso di cacao, potenzia il sistema immunitario e riduce - in associazione alla già citata morfina – il dolore. Offre gli stessi risultati della codeina, un derivato dell'oppio, come sedativo della tosse. La civiltà messicana era già al corrente delle proprietà salutari delle misteriose droghe usate durante le cerimonie. Queste, note anche ai giorni nostri, erano la coca, la vaniglia, la china ed il sublime cibo divino “il cacao”, ricco di polifenoli, caffeina, teofillina e feniletilamina. La teobromina-cioccolato è un diuretico più efficace del caffè. Le sue peculiarità  lo rendono un alimento completo ed energetico, in quanto allevia la fatica fisica e mentale poiché contiene minerali, vitamine, proteine, grassi, ed è adatto sia in estate sia in inverno. Ben pochi sono i casi nei quali la cioccolata è controindicata ovvero nell'obesità, nel diabetismo, nell'ossaluria e nel dispeptismo, disturbi sempre causati da un'alimentazione eccessiva o errata. I messicani consigliano di prenderla sempre diluita con l'acqua per favorirne la digeribilità.

Ancora non si sa se queste bacche lunghe fino a 20 cm siano originarie delle Antille, dell'America centrale o del Messico. Putroppo nelle nostre zone, a causa del clima, l'albero, che può raggiungere i 10 metri d'altezza, non viene coltivato.

La polvere di cacao divenuta prodotto d'importazione, viene così conservata nei barattoli al riparo dall'umidità in tutte le stagioni, per evitare la formazione di grumi.

A lungo il segreto di questa afrodisiaca bevanda fu nascosto dagli spagnoli e dai portoghesi, fino a quando nella metà del Seicento si diffuse in Inghilterra ed in Europa. Il successo che ottenne in Francia venne ripreso nello sceneggiato televisivo del 1964 “Angelica” con Michele Mercier. Mozart, mettendo in musica i libretti di Lorenzo da Ponte del “Così fan tutte” e del “Don Giovanni”, in alcuni momenti musicali esalta le qualità di questa bevanda, nota alla nobiltà.  Nel 1930 Pietro Mascagni, compone la “danza del gianduiotto” per il Teatro Regio di Torino, dieci anni dopo che, ad opera dell'olandese Van Houten, erano stati inventati barrette e cubetti di cioccolato.

Il primo ad assaggiare la bevanda fu Hernando Cortes il conquistatore spagnolo, nel 1519. Egli la ricevette dal governatore azteco del Messico, Montezuma (Antonio Vivaldi musicò l'opera a lui dedicata nel 1733) in una coppa d'oro, alla quale s'interessò immediatamente, più che alla bevanda stessa.

Cortes introdusse la “cioccolata” presso la corte spagnola dove fu molto apprezzata. Fu Luigi XV a chiamare il cacao “cioccolata Santé”, tanto salutare da essere assunta anche di primo mattino, da molti appartenenti alla corte francese, i quali sorseggiandone lentamente il liquido denso, arrivavano all'ora di pranzo senza essere troppo voraci.

A Ferrara, la meravigliosa Piazza Castello ha accolto il Tour dei Cioccolatieri di fama ART & CIOCC. Gli artigiani del gusto anche quest'anno sono venuti a Ferrara per unirsi in un'unica grande festa dedicata ai gusti ed alle prelibatezze del territorio e del cioccolato. La manifestazione che ha da sempre un grande seguito, prevedeva pure un mercato di prodotti agro-alimentari. Nel week-end di San Valentino, una trentina di maestri nell'arte del cioccolato – provenienti anche dall'estero – sono venuti a presentare i loro capolavori con una miriade di varianti e proposte da degustare sul luogo, per accontentare tutti i palati anche i più esigenti e raffinati. Insomma opere d'arte di cioccolato e di cioccolato crudo dalle proprietà ringiovanenti. Legato a quest'evento, oltre alle lezioni di “cioccolato” gratuite, il laboratorio per grandi e piccoli, la storia del più antico burrificio d'Italia (in attività dal 1700 ed appartenente alla Famiglia Brazzale), degustazioni guidate e “discociocc”, con musiche degli anni '70,'80,'90.

In un mondo di leccornìe, nella città di Ferrara ricopre un posto d'onore lo storico brand “Rizzati”, azienda dalla pluriennale tradizione specializzata nella lavorazione artigianale del cioccolato e nell'arte della candidatura degli agrumi ma anche nella produzione della “tenerina”, dolce tipico ferrarese.

 

 


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