TESTO E FOTO DI

Pamela Polvani

La salute nelle pietre



La tradizione della cura dei cristalli è antichissima

A tutti è capitato di stringere tra le mani una pietra grezza o lavorata, sia essa preziosa o un sasso di spiaggia.  Ciò che si percepisce in quella stretta è il senso della temperatura, calda o fredda, e poi il liscio o il ruvido, e in un successivo momento la consistenza del peso e della forma.

Ciò che più attira delle pietre è comunque il cromatismo, sono le sfumature di colore che possono facilmente trarre in inganno nella capacità di riconoscerle e conoscerle, tante la natura ne ha create.

Osservare i cristalli è un gioco affascinante, di attrazione e di curiosità poiché questi elementi comunicano chiaramente, proprio attraverso le specifiche caratteristiche sopra citate, che non sono materia inanimata, ma che sono pieni di quella vitalità che è costituita dall’energia che racchiudono.

Questo è il principio fondamentale sul quale si basa l’antichissima tradizione della cura con i cristalli (già la utilizzavano egiziani, maya e fenici), che comunemente quanto impropriamente chiamiamo cristallo terapia.

Dal 2013, per disposizioni normative non si può utilizzare il termine “terapia” associato a modalità di cura che non appartengono alla medicina tradizionale. Bisogna quindi parlare di cristallo tecnica, che, come tutte le discipline olistiche (ad esempio yoga, ayurvedica, agopuntura, discipline con le quali ci sono molti punti in comune), è finalizzata al raggiungimento e al mantenimento di stati di benessere fisico ma soprattutto psichico, stimolando le risorse energetiche naturali.

In sostanza la teoria sulla quale si basa la cristallo pratica è che le pietre producono un campo energetico che può agire sul fisico e sulla psiche attraverso l’interazione sui sette chakra principali.

Una seduta di cristallo pratica prevede che l’operatore esperto agisca in primo luogo attraverso la pulizia del campo energetico del “paziente”, che si esegue normalmente con un cristallo di rocca e “lo sporco” viene scaricato in una bacinella di acqua e sale.

Si passa poi all’applicazione delle pietre sul corpo (si può eseguire con il soggetto seduto o sdraiato, vestito o posando le pietre direttamente sulla pelle).  Sta nell’esperienza dell’operatore comprendere quali pietre sono le più adeguate per intervenire sul cliente al fine di rivitalizzarne l’energia, nonché quindi a disegnare i “mandala” con le pietre stesse. La “diagnosi” per poter effettuare l’intervento si basa fondamentalmente sulla visualizzazione del campo energetico del cliente. Laddove risulta più debole, cioè poco espanso all’esterno del corpo, si ha la certezza che l’energia è carente e va integrata e rivitalizzata.

La seduta viene accompagnata da musica rilassante e il tecnico guida lungo un immaginario percorso verso l’inconscio durante il quale le pietre possono cadere. Si dice in tal caso che l’energia lì è sufficiente e non occorre caricarne di nuova; oppure si evidenziano punti di tensione, ovvero si sciolgono le resistenze muscolari.

La scelta delle pietre è un aspetto di sicuro affascinante e già per colore e denominazione è possibile intuirne la funzione.  Ad esempio il cristallo di rocca e il quarzo fumè, che sono i principali usati per la pulizia dell’aura energetica, rappresentano la trasparenza e il richiamo alla dissipazione della “fumosità” dell’aura stessa.

Si può fare cristallo pratica anche nella vita di tutti i giorni, ad esempio portando addosso una pietra selezionata per forma, dimensione e naturalmente tipologia.

Mentre è più controversa la modalità di tenere cristalli vicino al letto o sotto il cuscino: se da un lato si può pensare che l’energia delle pietre possa passare e rafforzare il soggetto durante il sonno, dall’altro la concentrazione di energia potrebbe impedire un sonno veramente ristoratore.

Lasciando a ciascuno la scelta del credere o non credere, di aderire o meno, del voler provare la cristallo tecnica, è indubbiamente interessante curiosare nel mondo meraviglioso dei colori, delle forme e delle trasparenze delle pietre.

 

 


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