TESTO E FOTO DI

Serena Revetria

Il Parmigiano Reggiano in grande forma, ma combatte gli imitatori



A fissare con una fortissima lente d'ingrandimento la grana del parmigiano, essa si rivela non soltanto come un'immutabile folla di granuli associati nell'essere formaggio, ma addirittura come un panorama. E' una foto aerea dell'Emilia presa da un'altezza pari a quella del Padreterno”. Così Giovannino Guareschi dipingeva con affetto il ritratto di uno dei più qualificati prodotti della terra padana. Quest'anno ricorre il 50esimo della morte dell'autore di Don Camillo.

 

Famoso e apprezzato in tutti il mondo il Parmigiano Reggiano chiude un 2017 da record con una crescita produttiva del 5% : le oltre 3,65 milioni di forme previste rappresentano il livello più elevato nella storia millenaria del Re dei Formaggi. Una produzione dalla crescita inarrestabile che negli ultimi tre anni ha registrato un aumento del 10%.

Il Parmigiano Reggiano è considerato il formaggio italiano Dop a pasta dura più rappresentativo. Le origini di questo straordinario prodotto caseario risalgono al Medioevo e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo accanto ai grandi monasteri e  ai possenti castelli all’interno dei quali comparvero i primi caselli. 

Il Re dei Formaggi conta un giro d’affari al consumo di 2,2 miliardi di euro ed è sempre più orientato verso l’export (+3,9% rispetto all’anno precedente). Nonostante l’incremento registrato all'estero  l’Italia continua ad essere il maggior acquirente con il 62% del mercato.

Al di là dei confini la Francia è il primo mercato (9.800 tonnellate) seguita da: Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Canada. Gli Stati Uniti frenano (-9,3%) a causa del rapporto euro/dollaro e della concorrenza dei prodotti similari.

Il Parmigiano Reggiano sta vivendo un momento felice anche per quanto riguarda le quotazioni, se nel 2016 il costo al kg era pari a 8,60 euro, nel 2017 la quotazione media si è attestata a 9,81 euro con un incremento del 14%.

Per il 2018 il Consorzio prevede un ulteriore aumento della produzione che porterà il numero delle forme a superare quota 3,7 milioni, con investimenti in comunicazione per 20,3 milioni di euro (contro i 14,3 del 2017) al fine di sviluppare la domanda in Italia e all’estero.

Altro versante su cui da sempre il Consorzio del Parmigiano Reggiano è impegnato è la lotta alla contraffazione. E proprio a tutela del marchio, del prodotto, dei consumatori e dei caseifici, il Consorzio  ha attuato una strategia d'attacco in paesi come Stati Uniti e Nord America, che rappresentano i pilastri sui quali poggia il programma quadriennale di sviluppo dell'Ente di tutela. Negli Usa - che nel 2016 hanno guadagnato la vetta della classifica tra i mercati esteri, con 250.000 forme esportate - gli investimenti raggiungeranno gli 1,2 milioni alla fine dell'anno, rappresentando così oltre il 20% delle risorse complessivamente destinate al sostegno delle esportazioni. Contemporaneamente, vengono decisamente rafforzate le azioni di contrasto rispetto ad imitazioni e fenomeni di "italian sounding" che ingannano il 67% dei consumatori degli States, indotti a considerare italiani i tanti prodotti contrassegnati da richiami (il più diffuso è il Tricolore) al nostro Paese.

 

 


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