TESTO DI Lisa Bellocchi

FOTO DI Kizèteatro

Le regine di ago e filo danno spettacolo

“La via del ricamo. Intrecci di fili, intrecci di vita” porta in scena una bellissima storia bolognese, nota forse a pochi. Lo spettacolo teatrale, allestito da Kizèteatro per la regia di Fabiana Giordano e Mila Marchesini, racconta le vicende dell’Aemilia Ars Merletti e Ricami, un’innovativa realtà imprenditoriale al femminile, che ebbe per protagonista la contessa Lina Bianconcini Cavazza e le tante donne che con lei resero Bologna una capitale internazionale del merletto.

Siamo sul finire del XIX secolo. Riprendendo modelli internazionali legati all’Art & Craft inglese, Alfonso Rubbiani dà vita a Bologna ad un movimento di valorizzazione dell’artigianato artistico, dal ferro battuto al mobilio, all’oreficeria. La specificità locale è costituita dalla sezione ricamo, con l’impegno a realizzare ogni lavoro al meglio. Era una specie di mantra che Lina Bianconcini inculcava nelle sue ricamatrici (rappresentate in scena da una bravissima Maria Grazia Ghetti), chiedendo alle donne di operare “con vista acuta, mano abile e molta pazienza”. L’azienda di merletti, costituitasi poi in cooperativa, continuò ad operare fino al 1936, realizzando con ago e filo disegni progettati apposta per loro da importanti artisti e vincendo premi internazionali.

Come il ricamo abbia inciso nella vita delle “dentellières” felsinee (strumento di elevazione sociale ed economica, distrazione dai dolori del quotidiano, occasione di relazioni amicali e di sostegno) è raccontato nello spettacolo dalle voci di alcune ricamatrici di oggi, che tramandano tecnica e passione grazie all’Associazione “I merletti di Antonilla Cantelli”.

ha parlato il famoso professor Stefaan Missinne, membro della Royal Geographic Society di Londra, che da anni analizza il “globo” e che ritiene che le prime informazioni sulle Indie occidentali siano state fornite a Leonardo dal suo amico Amerigo Vespucci: già, proprio lui, quello che al nuovo continente darà persino il nome.