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Serena Revetria

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Redazione

Fico: l'Italia al centro del mondo



FICO Eataly World, il parco dell’agroalimentare più grande al mondo, è pronto per svelare al grande pubblico i suoi 100.000 metri quadrati, progettati dall’architetto Thomas Bartoli, dedicati alla biodiversità e all’arte della trasformazione del cibo italiano. La Fabbrica Italiana Contadina nasce come polo di attrazione turistica a livello internazionale, con l’obiettivo di favorire il turismo nel nostro paese e rafforzare l’immagine del Made in Italy nell’ambito dei prodotti enogastronomici.

Quella di FICO è un’offerta di proporzioni importanti che abbraccia l’intera filiera del campo agroalimentare: 2 ettari di campi e stalle all’aria aperta, con 200 animali e 2.000 coltivazioni, per raccontare la varietà e la bellezza dell’agricoltura e l’allevamento nazionali; 8 ettari coperti con 40 fabbriche di alimentari in funzione; oltre 40 luoghi ristoro, dai chioschi dello street food fino ai ristoranti stellati; 9.000 metri quadrati di botteghe e mercato con il meglio dei prodotti e del design; le 6 aule didattiche e le 6 grandi “giostre” educative per far sperimentare e conoscere i segreti del fuoco, della terra, del mare, degli animali, delle bevande e del futuro; il centro congressi ed infine le aree dedicate allo sport, ai bambini e alla lettura.

In funzione, da martedì 14 novembre, dalla Stazione centrale di Bologna, anche gli autobus “vestiti” con i colori di FICO, e, nel parco, il trenino che segue il percorso esterno, per scoprire, apprendere e degustare le meraviglie della biodiversità italiana, capire la nostra agricoltura e la trasformazione alimentare che ha reso celebre il made in Italy.

Il Comune di Bologna è promotore del progetto FICO che si inaugura nell’area del CAAB (Centro Agroalimentare di Bologna), società partecipata all'80% dal Comune, di cui sono parte anche la Camera di Commercio di Bologna, la Regione Emilia Romagna e Città Metropolitana. 

Parte integrante del progetto FICO  è la sua Fondazione che valorizza i modelli di produzione agricola e consumo alimentare sostenibili dal punto di vista economico, ambientale, energetico e sociale; collabora, fra gli altri enti, con il Ministero dell’Ambiente e con il CRA –Consiglio per la Ricerca in Agricoltura attraverso specifici Protocolli di intesa. Uno straordinario impatto in chiave divulgativa arriverà con il frutteto della biodiversità, un’area di 300 mq con esemplari che rappresentano frutti e piante dimenticate.

 

 


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