TESTO DI

Patrizia Masoni

Coronavirus, quesiti dalla quotidianità



A tante domande sulla vita di tutti i giorni risponde un(a) medico esperto

  

L’emergenza sanitaria e sociale imposta dall’epidemia da coronavirus ci lascia sgomenti e pieni di incertezza.  Cosa è questo nuovo coronavirus, da dove viene, come ci dobbiamo comportare per difendere al meglio noi e chi ci sta vicino? Il nostro Governo ha dettato regole molto stringenti per ridurre al minimo la possibilità che si creino le catene di contagio, ma noi tutti dobbiamo fare la nostra parte e contribuire alla vittoria di questa nuova “guerra”.

 

Per rispondere alle nostre tante domande, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una serie esauriente di risposte che provo qui a sintetizzare per dare semplici elementi di conoscenza su questo nuovo “ospite” molto indesiderato.

 

Che cos'è un Coronavirus?

I Coronavirus sono una vasta famiglia di virus, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico, noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Che cos'è il nuovo Coronavirus?

Il nuovo Coronavirus è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell'uomo. La malattia provocata dal nuovo Coronavirus ha un nome: “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata). La comparsa di nuovi virus patogeni per l’uomo, precedentemente circolanti solo nel mondo animale, è un fenomeno ampiamente conosciuto (chiamato spill over o salto di specie) e si pensa che possa essere alla base anche dell’origine del nuovo coronavirus.

Quali sono i sintomi di una persona con COVID-19?

I sintomi più comuni di sono febbre, stanchezza e tosse secca. Alcuni pazienti possono presentare indolenzimento e dolori muscolari, congestione nasale, naso che cola, mal di gola o diarrea. Questi sintomi sono generalmente lievi e iniziano gradualmente. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave e persino la morte. Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. Generalmente i sintomi sono lievi, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti, e a inizio lento. Circa 1 su 5 persone con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie.

Il periodo di incubazione rappresenta il periodo di tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici. Si stima attualmente che vari fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.

Come si diffonde il nuovo Coronavirus?

Il nuovo coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso. Tuttavia è possibile, anche se più rara, la trasmissione attraverso contatto con superfici contaminate, toccando poi con le mani (non ancora lavate) bocca, naso o occhi.  Per questo il lavaggio e la disinfezione delle mani sono importanti  per prevenire l'infezione; anche la disinfezione delle superfici con l’utilizzo di semplici disinfettanti è in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, per esempio disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o a base di cloro all’1% (candeggina).

È vero che si può contrarre il nuovo coronavirus attraverso il contatto con le maniglie o le sedute degli autobus o della metropolitana?

Il tempo esatto di permanenza del nuovo coronavirus sugli oggetti non è noto. Le informazioni preliminari suggeriscono che il virus possa sopravvivere sulle superfici alcune ore, anche se si è ancora in fase di studio. Per questo è sempre buona norma, per prevenire infezioni, lavarsi frequentemente e accuratamente le mani dopo aver toccato oggetti e superfici potenzialmente sporchi, prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca, ed evitare di salutarsi dandosi la mano. Allo stesso modo non è chiaro quanto il virus sopravviva sui tessuti, quindi la regola di lavarsi spesso le mani rimane anche in questo caso sempre valida per evitare trasmissioni dai tessuti.  Quindi quando si rientra in casa è bene prima di  tutto togliersi le scarpe indossando quelle da casa, lavarsi accuratamente le mani, evitando di toccare qualsiasi superficie, e non lasciare in giro giacche e soprabiti che vanno riposti subito nell’armadio. 

Per quanto riguarda la pulizia dei tessuti,  l’ottimale sarebbe sottoporre la biancheria da letto, le tende e altri materiali di tessuto a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 90°C e detergente. Qualora non sia possibile il lavaggio a 90°C per le caratteristiche del tessuto, si può addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio. 

Esiste un vaccino per il nuovo Coronavirus? Sono protetto da COVID-19 se quest'anno ho fatto il vaccino antinfluenzale?

Ancora non esiste un vaccino per il nuovo Coronavirus e per realizzarne uno ad hoc i tempi possono essere anche relativamente lunghi (si stima 12-18 mesi).

L'influenza e il coronavirus sono due virus diversi e il vaccino contro l'influenza stagionale non protegge da COVID-19. Anche i vaccini contro alcuni tipi di polmonite, come il vaccino anti-pneumococcico , non forniscono protezione contro il nuovo coronavirus. La vaccinazione anti-influenzale e antipneumococcica  sono tuttavia fortemente raccomandate perché rendono la diagnosi differenziale (cioè la distinzione tra le due infezioni) più facile e più rapida, portando più precocemente all'isolamento di eventuali casi di coronavirus. 

È vero che il coronavirus colpisce meno i bambini? I bambini possono essere contagiati, ma più raramente degli adulti e con sintomi molto più lievi. I dati cinesi ci dicono che l’1% di tutte le persone infettate ha meno di 10 anni e un altro 1% ha tra 10 e 20 anni e  in molti casi la malattia si presenta senza disturbi. Il motivo non è stato compreso, ma anche i due coronavirus del passato Sars e Mers colpivano meno i bambini. Ci si chiede anche se le mamme in gravidanza possano trasmettere il virus ai bimbi in utero. Non c’è una risposta certa, ma sembra che non ci sia passaggio dell’infezione.

Tante sono le domande che ci poniamo e che aumentano di giorno in giorno. Gli scienziati stanno studiando nuove terapie e cercando di stringere i tempi per ottenere un vaccino efficace, che ci darebbe sicurezza di protezione. Nel frattempo, affidiamoci con fiducia al nostro Sistema Sanitario Nazionale e ai tanti medici e infermieri che con abnegazione e grande senso del dovere tutelano la nostra salute e lottano per la guarigione dei pazienti.

 

  

 

 


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