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Roberto Aguzzoni

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Ufficio Stampa Legambiente

La starna italica torna, a difesa della biodiversità

Ambientalisti e cacciatori insieme per recuperare una specie considerata estinta

E’ attualmente in corso di attuazione il progetto LIFE Perdix, orientato al recupero e salvataggio della Starna italica. La storia in breve. La Starna italica (Perdix perdix italica), quella che il grande naturalista forlivese Pietro Zangheri (Forlì 1889 – Padova 1983) aveva catalogato alla scheda n. 322 del suo “Primo censimento completo della Avifauna Romagnola”, una era volta presente in quasi tutto il territorio nazionale, ma ha subito negli ultimi 50 anni un grave declino ed attualmente è considerata una specie formalmente estinta in natura con il taxon autoctono (inserito nell’Allegato I della Direttiva 2009/147/CE “Uccelli”, ritenuto di interesse prioritario) presente solo con un numero esiguo di esemplari in un allevamento del nord Italia.

Varie le cause concorrenti alla rarefazione della specie, molto legata ad ambienti rurali aperti e, anche per questo, vulnerabile ai cambiamenti ambientali e alla perdita dell’habitat. Un regresso non solo in Italia, innestato su un quadro più ampio di biodiversità che sta purtroppo diminuendo a ritmi allarmanti con pesanti ricadute sul piano biologico, etico, ricreativo, culturale, socioeconomico e dei servizi eco-sistemici. Il Rapporto 2015 sullo Stato della Natura nell’Unione Europea ha rilevato infatti che la perdita di biodiversità e il degrado dei servizi eco-sistemici continua soprattutto negli ecosistemi rurali. Questo processo coinvolge pesantemente le specie che svolgono il loro ciclo vitale in tali ecosistemi, come la Starna (diminuita del 94% o estinta a livello locale).

Oggi, per contrastare tale trend negativo della biodiversità, il valore ambientale e faunistico della Starna italica, preso a emblema degli ambienti rurali e indicatore della salute degli ecosistemi agricoli europei, viene inserito nel contesto della conservazione delle specie selvatiche e dei valori della ruralità.

 

Il mantenimento degli agro ecosistemi

 

Il progetto è stato presentato a Ferrara, nella sala del Consiglio del Castello Estense, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato Francesco Riga (Ist. Superiore Ricerche Ambientali), Gianluca Dall’Olio (coordinatore del progetto per Federcaccia nazionale), Antonino Morabito (Responsabile fauna e benessere animale Legambiente), Marco Fabbri (Presidente Parco Delta del Po), Dino Muto (Presidente Ente Nazionale Cinofilia Italiana).

“La perdita di biodiversità agricola - ha evidenziato il Dr. Francesco Riga dell’ISPRA - dovuta all’attività umana, sia in termini di sovra-sfruttamento delle risorse naturali, sia di alterazioni dell’ambiente, è oggi uno dei problemi di maggiore importanza su scala mondiale. Soprattutto negli ecosistemi rurali la sfida, nell’interesse comune, è lo sviluppo e l’adozione di soluzioni a tutela della biodiversità e dei servizi eco-sistemici in linea con gli obiettivi della UE. Il progetto LIFE Perdix, fondato su un approccio tecnico-scientifico di avanguardia e grazie alle molteplici sinergie messe in campo tra partners e stakeholders, è uno degli strumenti utilizzati per invertire la perdita di biodiversità, poiché il valore della Starna è importante non solo per la biodiversità stessa, ma anche per il mantenimento degli agro ecosistemi”.

Finanziato dalla Comunità Europea, il progetto LIFE Perdix è basato su un programma di allevamento, reintroduzione in natura e selezione delle linee genetiche delle popolazioni italiane storiche di Starna. Guidato dall’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale (ISPRA), si avvale di un ampio partenariato. Con ISPRA capofila, promotori sinergici sono i Carabinieri del Comando Unità Forestali-Ambientali-Agroalimentari, la Federazione Italiana della Caccia, la Federazione Nazionale dei Cacciatori Francesi, Legambiente, il Parco Delta del Po e l’Ente Nazionale per la Cinofilia Italiana (impegnato anche in qualità di ente cofinzanziatore), con l’importante collaborazione delle associazioni agricole.

 

Nella Valle del Mezzano

 

I suddetti istituti lavoreranno insieme fino al 2024 mettendo in campo una serie di azioni coordinate utili a fornire un contributo strategico alla prassi di reintroduzione in natura della starna in Europa. L’area individuata per la reintroduzione è la Zona Protezione Speciale “Valle del Mezzano”, nel territorio ferrarese. Il sito, con una superficie di circa 13.000 ettari, ricade in parte nel Parco del Delta del Po, ed è un’area valliva non abitata, bonificata alla fine degli anni ’60. Ai margini del territorio vi sono numerose zone umide residue, con una presenza di flora e fauna particolarmente importante. Qui, fino a metà degli anni ‘80, vi era una popolazione di Starna italica stimata in circa 12.000 individui che subì una drastica riduzione a causa delle forti nevicate del 1984/85 e che, a partire dagli anni ’90, probabilmente per operazioni di controllo della vegetazione spontanea nelle aree incolte durante il periodo di nidificazione, e per predazione dei nidi e delle femmine in cova, declinò rapidamente fino all’estinzione.

Il progetto, oltre alla costituzione di una popolazione vitale e persistente di Starna italica ripristinata all’interno della suddetta Zona Protezione Speciale prevede la definizione di uno stock riproduttivo selezionato per le caratteristiche genetiche del taxon endemico italiano, da utilizzare per fini di conservazione anche su altri siti.

Prevede inoltre la realizzazione di stage formativi di responsabili e stakeholder italiani e francesi per acquisire e migliorare le esperienze positive di gestione e conservazione della starna negli agro ecosistemi. I partner di progetto sono consapevoli che la reintroduzione di questa specie rappresenta un unicum in Europa, portando quindi un grande valore di crescita per il territorio dal punto di vista naturale e culturale e una potenziale leva di sviluppo economico, e che il coinvolgimento e la collaborazione della comunità locale è fondamentale per la migliore riuscita dell'intervento e il compimento di tutti i valori citati. Per questo, il progetto LIFE Perdix ha previsto l’attivazione, organizzazione e coordinamento di uno specifico “Forum di Comunità” aperto e rivolto a tutti i portatori di interesse del territorio, quale luogo di scambio di informazioni e confronto di idee per mettere a servizio dell’intera comunità ogni potenziale sinergia che scaturisca dall’impegno progettuale previsto.