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Albana Temali

Tesori del patrimonio culturale albanese in Italia

Un exursus nel partimonio culturale albanese per evidenziare l'elemento europeo dell'identità culturale albanese e dei secolari legami con l'Italia

Dopo circa due mesi di esposizione al Vittoriano, “Tesori del Patrimonio culturale albanese”, è pronta per essere trasferita a Torino, al Palazzo Madamme dove rimarrà aperta fino il 7 Aprile 2013.

Inaugurata in occasione delle celebrazioni per il centesimo anniversario dell’indipendenza del paese, è una delle più importanti mostre dedicate all'Albania in Italia.

La presenza all'inaugurazione avvenuta il 20 novembre 2012 del ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi e degli Esteri Giulio Terzi, il ministro albanese degli Affari Esteri Edmond Panariti e della Cultura Aldo Bumci e con la presenza,  il 29 di dicembre, del Presidente della Repubblica Napolitano e del Presidente della Repubblica d'Albania Nishani, è stata un'ulteriore conferma dell'importanza dell'evento e degli ottimi rapporti che si sono instaurati fra i due paesi.

 

La mostra


Chi ha avuto modo di vederla, avrà senza dubbio notato che questa esposizione non è solo espressione della cultura tradizionale nazionale, ma anche una testimonianza nei secoli, a partire dall'antichità e dal Medioevo, delle relazioni culturali dell'Albania con gli altri popoli europei.

Lo scopo della mostra quindi non è stato solo quello di mostrare dei tesori della cultura albanese, ma attraverso loro promuovere l'elemento europeo dell'identità culturale albanese e degli antichi legami che esistono con l'Italia da secoli.

Per l'occasione, dai più importanti musei archeologici d'Albania sono arrivati più di centocinquanta reperti appartenenti a date, epoche e civiltà diverse, dalla preistoria e fino al XVII secolo, mai uscite dal paese d’origine permettendo così al vasto pubblico un exursus nel patrimonio archeologico d'Albania.

 

Asce in bronzo, elmi e scudi, ma anche gioielli, ritratti scultorei di Demostene e Augusto, fino alle sacre icone in oro dell’arte bizantina dipinte da Onufri. L’Albania si racconta attraverso secoli di reperti archeologici ed opere d’arte. Un viaggio espositivo cronologicamente ed attentamente strutturato dai curatori  in tre sezioni: L’età preistorica - dal Neolitico (VI millennio a.C) all’età Arcaica  (VII-VI sec. d.C).  L’età antica - dal V secolo d.C all'Alto Medioevo, passando per il periodo Ellenistico, i reperti arrivano fino alla dominazione romana a partire dal II secolo a.C  e alla tarda antichità.  Arte bizantina - icone dello stile bizantino realizzato dal XVI secolo d.C  e fino alla scuola del maestro Onufri con una delle testimonianze  più ricche realizzate in Albania del XIV secolo.

 

La mostra si apre con oggetti dal Neolitico all’Alto Medioevo a testimoniare i continui scambi con l’Italia e con l’Oriente e, attraverso l’Albania cristiana, si chiude con quella conquistata dagli ottomani, tra le tavole dipinte di Onufri e l’epitaffio di Gllavenica con il Cristo deposto ricamato in fili di seta, argento e rame.

 

Questo straordinario insieme di reperti, manufatti ed opere d'arte, ha messo in risalto l'eredità culturale albanese che si esprime in un ricco mosaico di singolari valori naturali, nel folclore nazionale, e nei lasciti archeologici, architettonici e spirituali.

Infine, gli originali filmati dell'Istituto Luce evidenziano anche le scoperte degli archeologi italiani in Albania, in primis da Luigi Maria Ugolini, per merito del quale sono state recuperati i reperti più importanti.

 

La mostra vanta  l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana ed è promossa dal ministero degli Affari Esteri e dal Ministero del Turismo, Cultura, Gioventù e Sport della Repubblica d'Albania con l'Ambasciata della Repubblica di Albania in Italia, in collaborazione con il ministero degli Affari Esteri e il ministero per i Beni e le Attività Culturali, con l'Assessorato alla Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio e la Città di Torino.