La frutta italiana punta sulla sostenibilità
In attesa della nuova PAC il comparto ortofrutticolo italiano può puntare sulla sostenibilità come leva di marketing, per aumentare le quote di mercato e migliorare l’immagine dell’azienda – «Con le nuove tecniche sostenibili riusciamo oggi a coniugare qualità, difesa e riduzione dei costi» anticipa Antonio Boschetti, direttore de L’Informatore Agrario.
Verona, 11 settembre 2012 – La prossima PAC dal 2014 chiederà agli agricoltori europei comportamenti sempre più virtuosi sotto il profilo della tutela ambientale e della sostenibilità delle tecniche di coltivazione. Tenendo conto dell’attuale stato di crisi quali prospettive può ritagliarsi il frutticoltore per coniugare sostenibilità e reddito? Se ne parlerà nel convegno “Il futuro della redditività in frutticoltura passa attraverso la sostenibilità” organizzato da L’Informatore Agrario il 26 settembre alla Fiera di Cesena a Macfrut alle 14.30 in Sala Verde.
Tecniche amiche dell’ambiente. Nuove opportunità per contenere i costi e ridurre gli input chimici nascono da sistemi agronomici come l’allevamento dei frutteti in parete stretta, dall’impiego di reti protettive o dalle siepi usate come barriere naturali. Tra i vantaggi: un’esposizione al sole più uniforme dei frutti per una qualità più omogenea, una difesa più efficace dagli agenti atmosferici e dalle malattie e una meccanizzazione più spinta per le operazioni che pesano maggiormente sui bilanci delle aziende. «Il fabbisogno annuale di manodopera si aggira in media sulle 500-600 ore/ha (di cui circa 450 ore sono dedicate a raccolta, potatura e diradamento) pari al 55% del costo di esercizio globale - spiega Alberto Dorigoni, ricercatore della Fondazione E. Mach di San Michele all’Adige, da anni impegnato in studi pioneristici sulle tecniche “verdi” da adottare in frutteto. Attraverso i nuovi sistemi di allevamento e meccanizzazione potremmo risparmiare fino a un terzo delle ore di manodopera per la raccolta, la potatura e il diradamento».
Certificazione: a che punto siamo. In Italia i casi sono limitati a poche imprese del settore agroalimentare ma all’estero cresce la percentuale di aziende ortofrutticole che valutano l’impatto ambientale e comunicano in etichetta i risultati raggiunti dalla certificazione sostenibile traducendoli in strumenti di marketing. «L’attenzione alla sostenibilità ripaga ogni investimento - spiega Alessandro Cerutti, ricercatore al Dipartimento di colture arboree dell’Università di Torino. Tra le attività che un’azienda sostenibile deve imparare a gestire per limitare le proprie emissioni rientrano la somministrazione di agrofarmaci, di fertilizzanti e la gestione della raccolta. Queste tre fasi da sole possono ricoprire fino al 60% dell’impatto ambientale dell’intera azienda».
Le prospettive della PAC. «La novità più sostanziale è che vi sarà la possibilità di ottenere pagamenti diretti per tutte le aziende ortofrutticole italiane, piccole, medie e grandi – spiega Ermanno Comegna, consulente e collaboratore de L’Informatore Agrario. Il prerequisito per ottenerli sarà proprio la sostenibilità. Il sistema di aiuti funzionerà ad ettaro disaccoppiato prevedendo dai 200 ai 450 Euro/ha a seconda delle scelte nazionali».
Edizioni L’Informatore Agrario propone un ampio catalogo di libri e altri prodotti editoriali e multimediali su temi specializzati. Tre le testate di riferimento: oltre al settimanale di agricoltura professionale L’Informatore Agrario, il mensile per l’agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicata al mondo della meccanica agraria.
Per informazioni la stampa può contattare:
Monica Sommacampagna - ufficiostampa@informatoreagrario.it
AREA
Archivio »ALTRI ARTICOLI
N°7
marzo 2024
EDITORIALE
Emilio Bonavita
Cari Lettori cari amici il nuovo numero di Omnis magazine che proponiamo alla vostra attenzione si apre con un articolo dedicato a quanto di più bello ci può... continua »