TESTO E FOTO DI

Paolo del Mela

Zootecnia 4.0



Jolanda di Savoia , un piccolo centro rurale nella bassa ferrarese, bassa in tutti i sensi  poiché siamo a – 1,7 metri sotto il livello del mare. Intorno una sterminata pianura che si perde nell’orizzonte. Ti guardi attorno e scopri con un senso di  vago smarrimento che l’unico punto di riferimento è l’antenna del ponte radio. Eppure qui è stato realizzato un rivoluzionario progetto per la zootecnia  italiana che comprende lo sviluppo di colture con avveniristici sistemi di controllo ed in contemporanea un modello avanzato di allevamento di bovini da carne , integrato e sostenibile per le sfide del futuro. Con i colleghi dell’ARGA abbiamo volentieri accettato l’ invito al convegno che si è tenuto qui Giovedì 5 Ottobre  dove sono intervenuti , tra l’altro il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina , l’on Paolo De Castro, commissione agricoltura al parlamento europeo, Marco Baldi del CENSIS, Federico Vecchioni AD di Bonifiche Ferraresi, Vincenzo Russo docente Univ. Di Bologna , Roberto Moncalvo Presidente Coldiretti, Luigi Scordamaglia a.d. INALCA  ed in chiusura  il ministro della salute Beatrice Lorenzin.

Il Consorzio delle bonifiche ferraresi , società fondata nel 2014, ha unito in questo progetto le sinergie di diversi imprenditori  pubblici e privati e si pone come obiettivo quello di diventare il primo player italiano nel settore agro-alimentare ed uno degli attori protagonisti del mercato europeo.  La società è attualmente costituita da tre aziende agroalimentari situate nelle province di Ferrara ( circa 4.100 ha a Jolanda di Savoia e Mirabello) , Arezzo ( 1350 ha nel comune di Cortona ) e nella provincia di Oristano ( circa 1000 ha nei comuni di Arborea, Marrubiu e Terralba).

Quanto agli allevamenti ,sulla scorta dei dati preoccupanti forniti dal CENSIS nel settore del patrimonio bovino, abbiamo appreso che in Italia   dal 2010 al 2017 hanno chiuso quasi 4000 stalle bovine, le macellazioni sono calate da 2,8 a 2,5 ML di capi annui ed i consumi individuali sono diminuiti da 25Kg/anno pro capite a 19,2. Eppure il nostro paese è fortemente deficitario in questo settore alimentare e siamo costretti ad importare dall’estero il 40% di carne bovina. Altrettanto drammatici sono i dati sul patrimonio bovino nazionale con un numero unitario che si attesta a 5,9 ML di capi ( dati pari a quelli del 1945). Negli ultimi venticinque anni Il nostro paese ha perso il 39% di vacche da latte ed il 33% di bovini da carne.

Dobbiamo invertire questa tendenza  e la chiave è proprio quella di costituire aziende medio grandi che siano in grado di sfruttare tutte le componenti innovative che la moderna tecnica ci mette a disposizione, oltre a fornire carni di alta qualità a marchio italiano sicuramente più sane e controllabili di quelle importate.

Ma cosa significa zootecnia 4.0 , significa poter sfruttare tutte le più moderne tecnologie per poter ottenere il massimo in termini di produzione e produttività.

Quanto alle colture abbiamo potuto vedere la grande sala di controllo dove attraverso immagini satellitari all’infrarosso si possono individuare le zone dove le colture presentano difetti di crescita ed intervenire con tempestività effettuando supplementi di concimazione e/o irrigazione. I mezzi meccanici che lavorano i vari appezzamenti sono controllati da computer e per ciascuno di essi  siamo in grado di conoscere la posizione in tempo reale, la quantità di lavoro fatta , le condizioni della macchina , la riserva di carburante ed altri dati interessanti . Nel settore dell’allevamento attualmente ci sono 10 stalle modernissime con tetti  a celle solari e sistemi di ventilazione automatici in grado di fornire una adeguata ventilazione ai 9000 capi  oggi esistenti. Il centro si pone come una struttura all’avanguardia in Europa  anche per la sostenibilità. L’alimentazione dei bovini proviene interamente da 1700 ha dedicati a foraggio ed il letame recuperato è interamente utilizzato per la fertilizzazione naturale dei suoli. Tutte le stalle dispongono di doppi abbeveratoi  per garantire un adeguato benessere agli animali.

Un inciso sulla carne, ultimamente si sono diffuse voci sulla pericolosità della carne rossa in rapporto a certe malattie. Niente di più falso, la carne fa bene ed è un alimento necessario, sano e ricco di proteine nobili. E poi , come hanno dimostrato i dati di una ricerca fatta dall’università di Bologna, relativamente alla carne bovina  ne mangiamo mediamente   24,8 grammi al giorno. Una quantità esigua ed ampiamente al di sotto dei limiti indicati dall’OMS.

Ce la faremo ad invertire la tendenza al declino? Difficile interpretare il futuro, perché  gravato da incognite, alcune delle quali imprevedibili,  ma, in ogni caso, questo mi sembra un ottimo punto di partenza.

 

 


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