TESTO DI

Patrizia Masoni, neuropsichiat

FOTO DI

Cinzia A. Rizzo. Flickr

Fiabe, un magnifico mondo educativo



C'era una volta... Buoni e cattivi, brutti e belli. E i bimbi scelgono.

C’era una volta… ecco l’ammaliante incipit di tante fiabe, racconti fantastici ricchi di elementi magici e meravigliosi che evocano un mondo immaginario ed hanno un sapore antico e incantato che ci riporta al tempo della nostra infanzia. Le fiabe hanno origini antichissime: narrate e tramandate a voce di generazione in generazione per lunghi periodi, sono state poi trascritte, anche da autori notissimi quali Charles Perrault, Hans Christian Andersen e i fratelli  Grimm. 

Sembrano nate in modo del tutto spontaneo, ma in realtà si rifanno tutte ad uno schema narrativo ben preciso e ricorrente: c’è sempre una situazione iniziale drammatica o pericolosa a cui segue lo sviluppo della storia, una parte in cui l’eroe o l’eroina di turno  è  protagonista di vicende avventurose che li portano a superare molte prove e ad ingaggiare una lotta contro il nemico (il cattivo), attraverso un intreccio ricco di avvenimenti straordinari caratterizzati da elementi magici e fantastici. Infine la fiaba si chiude nella maggior parte dei casi con un  lieto fine (“e vissero felici e contenti”), perché il bene trionfa sul male, la cattiveria viene punita e la bontà viene premiataIl  mondo  rappresentato  nelle fiabe è sempre nettamente diviso in due: i personaggi sono o buoni o cattivi, o furbi o stupidi e la ragione sta sempre da una sola parte; Il tempo è indeterminato (c’era una volta…,  tanto tempo fa… ) e anche i luoghi sono poco caratterizzati e vaghi (lontano lontano…, cammina cammina…). 

Il ruolo rivestito dalle fiabe nel contesto dello sviluppo infantile va ben oltre il semplice intrattenimento; esse costituiscono infatti uno strumento educativo molto efficace in quanto contribuiscono alla crescita psicologica del bambino in diverse aree: linguaggio/lettura, socialità/moralità, emotività/affettività.

Per quanto riguarda lo sviluppo linguistico, la lettura delle fiabe da parte di un adulto costituisce per il bambino un’importante esperienza linguistica, in quanto gli permette di imparare sia vocaboli nuovi che nuove strutture sintattiche. Si potrebbe sostenere che è possibile ottenere questo risultato anche attraverso la visione dei cartoni animati, tuttavia in questo caso è la parte visiva quella che impegna maggiormente la capacità attentiva del bambino, mentre l’aspetto sonoro/verbale passa in secondo piano. La fiaba rappresenta poi un potente mezzo di avvicinamento alla lettura in quanto permette al bambino un approccio positivo al libro come strumento che apre le porte di un mondo piacevole e divertente;  inoltre il bimbo si rende conto che mamma e papà possiedono la capacità di trasformare i segni sulle pagine in parole e significati di grande interesse per il bambino stesso,  invogliandolo ad imparare a leggere da solo. Imparare a leggere è un’ impresa difficile e faticosa: ecco perché è così importante che il primo incontro con la lettura risulti estremamente piacevole!

 Lo sviluppo del pensiero morale e della capacità di riconoscere le differenze individuali viene favorito dal fatto che i personaggi delle fiabe vengono presentati con caratteristiche individuali di personalità ben distinte (il buono come Biancaneve, il cattivo come la strega di Hansel e Gretel, l’ingenuo come Pinocchio…); ciò permette al bambino di capire, in modo decisamente semplificato, quante diverse tipologie di persone si possono incontrare nella realtà sociale. Inoltre nella stragrande maggioranza delle fiabe i buoni prevalgono sui cattivi, indicando così in maniera esplicita il messaggio morale contenuto.

 A livello sociale, le fiabe presentano frequentemente esempi di relazioni sociali positive come la collaborazione, la sfida leale, la relazione amicale, permettendo al bambino di conoscere modalità relazionali positive, ma anche negative (gelosia, inganno, frode) e di verificarne le conseguenze.

Per quanto attiene allo sviluppo emotivo, la fiaba è un insieme straordinario di avvenimenti meravigliosi che permettono al bambino di incontrare una grande varietà di emozioni, sentimenti e ruoli, attraverso l’identificazione con i personaggi. Infatti la fiaba, attraverso la sua forma giocosa, aiuta il bambino a scoprire il proprio mondo interiore ed emotivo rendendo più facile la comprensione dei sentimenti, anche complessi. Le fiabe presentano al bambino i principali problemi umani (il bisogno di essere amati, il timore di non essere capaci, l’angoscia della separazione, l’amore, l’odio, la gelosia, ecc.), esemplificando una varietà di situazioni e rappresentando il bene e il male nei vari personaggi, rendendo così distinto e chiaro ciò che nella realtà è confuso. Esse esprimono in modo simbolico la complessità dei conflitti emotivi e poi suggeriscono come questi possono essere risolti. 

I bambini si identificano nei personaggi delle loro fiabe preferite provando empaticamente le loro stesse emozioni e questo li aiuta a riconoscere le proprie emozioni, ad avvicinarsi gradatamente a quello che dovranno affrontare nel mondo reale e ad attivare le proprie risorse per affrontate le difficoltà della vita.  Molte volte i bambini chiedono ai genitori di raccontare più volte una determinata favola o un passaggio particolare della loro favola preferita,  proprio perché questa evoca in loro tematiche emotive importanti in quel particolare momento del loro sviluppo e li aiuta a confrontarsi con esse.

Nelle favole è d’obbligo il lieto fine, che tuttavia non arriva passivamente, ma è sempre il frutto dell’impegno del protagonista. L’identificazione permette al bambino di sperimentare un sentimento di fiducia e speranza: come accade a lui, anche il  personaggio della storia narrata vive grandi difficoltà  ma, nonostante gli ostacoli e le peripezie incontrate nel suo cammino, sarà in grado di trovare una soluzione.    Il messaggio finale del racconto di solito è che i problemi esistono, ma si possono superare. Questo permette di trasmettere un senso di fiducia verso la vita ed il futuro anche per i momenti più difficili e insegna quanto sia importante impegnarsi per ottenere ciò che si desidera.

Infine sottolineiamo un elemento di fondamentale rilevanza, che viene spiegato in modo chiarissimo da Rodari: “Ci sono molte ragioni per cui possiamo considerare davvero prezioso per il bambino il momento della lettura di una fiaba da parte degli adulti di riferimento. La prima preziosità ha a che fare con l’essere un dono: un momento, un tempo in cui l’adulto, sempre così di fretta, si ferma e dedica il suo tempo ad un’attività ludica con il bambino”. La lettura rappresenta un’occasione per stare con il bambino, per fare qualcosa di giocoso e gratificante insieme a lui, di stabilire un rapporto di vicinanza e di piena disponibilità. E soprattutto di rinforzare la relazione tra genitore e figlio che rappresenta lo strumento indispensabile per accompagnare serenamente il bambino nel suo percorso di crescita.

 

 

 


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